Il Senegal è un Paese dell’Africa Occidentale con una ricca eredità francese e molte attrazioni naturali.
Dakar, la capitale, ospita l’antico quartiere della medina e l’importante Musée Théodore Monod che espone arte africana.
Nel nord del Senegal si trova invece Saint-Louis, nei pressi del confine con la Mauritania, una città completamente differente da resto del Paese africano una meta turistica allo stesso tempo affascinate e curiosa. Caratteristico è il Faidherbe Bridge, vero e proprio simbolo iconico di Saint-Louis, progettato dal famoso ingegnere Gustave Eiffel che pianificò la costruzione della Torre Eiffel di Parigi. La città presenta una zona vecchia in cui si respira ancora la storia coloniale ed una parte più moderna e animata. Faremo un giro in calesse all’interno del centro storico di Saint-Louis proseguendo lungo le stradine sempre affollate per dare un’occhiata ai mercatini e ai negozi di souvenir, artigianato locale ed alle gallerie d’arte della zona. La parte moderna della città si trova invece intorno al porto, il punto principale di Saint-Louis, dove ogni giorno i pescatori fanno ritorno e vendono al miglior offerente il pescato fresco. Tuttavia bisogna fare i conti con la povertà, presente ad ogni angolo, e le forti diseguaglianze sociali, un aspetto molto forte che tocca sempre nel profondo. A nord est di Dakar il lago Retba, un enorme lago salato, la cui particolare colorazione rosa dell’acqua richiama migliaia di turisti ogni anno per ammirare l’atmosfera suggestiva di questa piccola meraviglia naturale. Situato a circa 30 Km dalla capitale, all’interno della penisola di Capo Verde (da non confondere con l’omonima isola di Capo Verde), il lago Retba deve questa sua unicità alla presenza di un batterio nell’acqua. Nonostante non sia pericoloso per la salute, causa la salinizzazione dell’acqua del lago, che prende varie sfumature di rosa a seconda della luminosità e dell’ora del giorno. Chi volesse provare questa esperienza unica può tranquillamente tuffarsi nel lago divertendosi per l’estrema facilità con cui si riesce a rimanere a galla. Tutt’intorno fanno da sfondo le dune e la sabbia del deserto, che regalano sempre una vista mozzafiato, rendendo il lago Retba uno dei luoghi più suggestivi del Senegal.
Dakar e l’Isola di Gorée
Nelle vicinanze di Dakar è presente l’isola di Gorée, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1978, raggiungibile con una traversata di circa 20 minuti dal porto della capitale. L’isola è molto pittoresca con edifici e abitazioni in stile coloniale, un piccolo atollo che permette di passare una giornata tra mercatini di souvenir, prodotti tipici e un’atmosfera calma e rilassata, un luogo ideale per scattare ottime foto ricordo del proprio viaggio in Senegal. Tuttavia negli anni passati Gorée ospitava centinaia di schiavi, esperienza della quale è possibile visitare i resti delle antiche prigioni, tra cui la Maison des Esclaves, la casa degli schiavi, attiva fino alla prima metà del 1800. Per ammirare un panorama unico basta salire fino a Le Castel, un punto d’osservazione che permette di vedere l’isola e l’oceano tutto intorno.
Il profilo geografico del Senegal evoca la testa di un uomo con lo sguardo verso l'Oceano Atlantico, sulla fronte si trova Saint Louis, la prima base coloniale francese nel lontano 1695; sulla punta del naso, Dakar, la capitale, una delle città più grandi e importanti d'Africa posta all'estremità più occidentale del continente, il Capo Verde; sulle labbra si trova Banjul, capitale di un altro stato: il Gambia, che si estende lungo le rive del fiume omonimo e che si incunea nel Senegal formandone... la bocca; sul mento infine la regione più bella, la Casamance. Come quasi tutte le nazioni africane anche il Senegal, nei suoi confini attuali, è stato formato arbitrariamente dai colonizzatori europei. Ma questa giovane nazione è in realtà il prodotto di vecchie civiltà, religioni, tradizioni e culture diverse che sta cercando una propria identità senza rinnegare il passato. E ci sta riuscendo.
Il Senegal, paese generoso ed accogliente, meta sicura che si apre al visitatore in tutte le sue sfaccettature, tra ritmi, colori e sapori di città vivaci in pieno fermento, antichi retaggi coloniali e villaggi rurali dalle atmosfere rilassate, immersi negli scenari semidesertici del nord o in verdi terre rigogliose nel sud. Ovunque la teranga, la proverbiale ospitalità che rende il popolo senegalese fiero, unito ed estremamente rispettoso. Una meta facilmente accessibile, in gradevole equilibrio tra un mondo islamico wolof, pacifico e tollerante, ed antiche tradizioni animiste rurali, il Senegal stupirà per la sua ricchezza ambientale e culturale. Paese in gran parte desertico e brullo, si potrebbe invece paradossalmente descrivere attraverso la vivacità dei suoi colori. L’ocra della terra del nord e l’oro delle dune costiere che contrasta con i colori pastello delle storiche cittadine coloniali di St. Louis e dell’Ile de Gorée o con il rosa salino del Lago Retba. Il verde smeraldo delle mangrovie, delle risaie e delle foreste di manghi ed anacardi della Casamance, che contrasta con l’azzurro del mare e l’argento dei canali fluviali. Il rosso della terra argillosa e delle falesie delle regioni più profonde che contrasta con il grigio dei monumentali alberi di baobab e con il giallo dei tetti di paglia delle abitazioni tradizionali. Ovunque un tripudio di colori accesi, nei mercati, nel mosaico di stoffe tradizionali, nel caos della vivacità di Dakar, tra “cars rapides”, carretti e piroghe di legno verniciato, fantasiosamente personalizzati con disegni geometrici e slogan religiosi. Le sfumature cromatiche del piumaggio di una miriade di uccelli migratori che popolano il Parco ornitologico di Djoudj e i bolong del Siné-Saloum. Perfino la musica mbalax, le cerimonie iniziatiche dei Bedik e dei Bassari, la spiritualità musulmana dei Mouridi di Touba o lo stesso sentimento della teranga, si potrebbero descrivere con tutte le gradazioni dell’arcobaleno. Colorati sono anche l’allegria e i sorrisi del Senegal che conquistano ed ammaliano, facendoci sentire a casa, ovunque ci si recherà.
Informazioni importanti
Passaporto obbligatorio: deve essere in corso di validità con un residuo di almeno 6 mesi prima della scadenza e avere almeno una pagina libera
Visto: non richiesto ai cittadini italiano per un soggiorno fino a 90 giorni
Vaccini obbligatori per l’ingresso nel paese: nessuno.
Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è richiesto solo per coloro i quali, con età maggiore di 1 anno, entrano in Senegal da un Paese a rischio di trasmissione (dunque non chi è in partenza da uno scalo europeo), compreso il transito in un aeroporto situato in un Paese a rischio. Profilassi: la malaria è endemica nel Paese.
Consigliamo di rivolgervi prima della partenza al vostro medico di fiducia o presso l’ufficio igiene/malattie infettive e tropicali più vicino, per un consulto approfondito su eventuali vaccinazioni e profilassi da effettuare, in base alla vostra personale storia clinica.
Clima
Il periodo migliore per viaggiare in Senegal è da ottobre a marzo, quando le temperature sono leggermente più fresche e l’umidità è minore. Ciò nonostante il caldo può essere intenso nelle aree interne ma le notti sono piacevoli.
Il clima del Senegal è saheliano, caratterizzato da una stagione secca, da metà ottobre a maggio, ed una piovosa estiva da giugno a settembre. Tra novembre e marzo le regioni desertiche possono essere sorprendentemente fresche di notte. Un caso a parte è la capitale Dakar, il cui clima temperato regala tempo stabile da novembre a maggio. La zona che riceve più precipitazioni è quella meridionale della Casamance.
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